(noto anche come
Lemercier). Economista francese. Consigliere al
Parlamento di Parigi (1747-54), nel 1764 fu nominato intendente della Martinica.
Nel 1767 venne chiamato come consigliere alla corte di Caterina II di Russia;
rientrato in Francia fu membro del Parlamento dal 1774 fino alla Rivoluzione.
L'attività politica di
M. fu sempre strettamente accompagnata da
quella di economista: egli si legò presto al gruppo dei fisiocratici,
divenendo redattore del loro organo ufficiale, il "Journal d'agriculture, de
commerce e des finances", e contribuì a divulgare le teorie di F.
Quesnay, massimo esponente del gruppo. Nella sua prima opera,
L'ordine
naturale ed essenziale delle società politiche (1767),
M.
cercò di delineare il quadro politico e sociale entro cui avrebbero
potuto realizzarsi i progetti economici della scuola fisiocratica. Le strutture
sociali auspicate da
M. sono ispirate all'ordine naturale, e capaci di
garantire benessere e progresso per la Nazione. L'ambito della proprietà
viene suddiviso dalla ragione in tre forme: la
proprietà
personale, il diritto dell'uomo di usare delle proprie facoltà
fisiche e intellettuali; la
proprietà mobiliare, ovvero il diritto
di disporre dei frutti del proprio lavoro; la
proprietà fondiaria,
cioè il diritto a usufruire della terra lavorata dai propri antenati.
Nell'opera
L'istruzione pubblica M. espose le sue idee
pedagogiche: l'organizzazione scolastica, articolata in due livelli, viene
concepita in funzione dell'organizzazione sociale e politica: il suo scopo
precipuo è, infatti, quello di ottenere una partecipazione più
cosciente ed efficiente dell'individuo alla vita sociale (Saumur 1720 - Parigi
1793).